E’ il classico, singolo caso. E’ il giocatore
“oltre” il pallone. Si nutre ma non vive di calcio…eppure: c’è bisogno di lui.
Se in squadra con lui non ci fosse già il medico Santino Logozzo, sarebbe
Daniele Fragomeni il “doctor” del calcio biancorosso. Laureato e sin da ragazzo
bravo a scuola, Daniele ha fatto del gioco del pallone una componente tra le
peculiarità della vita. Una crescita diligente e senza distrazioni ha creato in
lui attesa e desiderio di quella parte ludica che, incredibile a dirsi, sarebbe
stata espressione di altro suo talento. E’ l’attaccante del Gioiosa Jonica, sta
affrontando con grande maturità un’esperienza tutta nuova in un campionato più difficile
del solito. Se conquista o riceve palla ne sa fare buon uso perché ha una
capacità di gestione che lo rende protagonista. Fiuta la porta, sente il gol,
aspetta e accompagna le azioni degli altri, si muove apparentemente senza
riferimento ma finisce per arrivare dove è utile, dove il gioco lo richiede e
la palla rimbalza per necessità. Daniele Fragomeni ha gestito la sua carriera
senza smania e grosse ambizioni ma ha degli obbiettivi, o dei sogni, come
tutti. Uno è sicuramente quello di vestirsi d’amaranto, indossando la maglia
del Locri. Lo abbiamo definito come un caso atipico perché, malgrado gli
apprezzamenti ricevuti sin da ragazzino, ha sempre scelto di giocare con gli
amici e di non fare del calcio un impegno agonistico. Una volta diplomato si è
premiato partecipando ad un provino con il Siderno. Si trattava di una sorta di
stage della durata di un mese ma i biancazzurri finirono per trattenerlo dopo
solo quindici giorni. Un anno con l’under locale gli fruttò cinque reti e due
presenze in prima squadra, tanto da ottenerne la convocazione per la stagione
successiva. All’eccellenza Daniele scelse l’università, per laurearsi in
economia con il massimo dei voti e accettare, nel frattempo, solo il
corteggiamento dell’Antonimina. Da quel momento il calcio entrò davvero a far
parte della sua vita, dando inizio ad una danza di gol della durata di sette
anni e mezzo. Voleva giocare e lo ha dimostrato a suo tempo, scoccando per
settantotto volte dei tiri capaci di gonfiare la rete della prima categoria del
suo girone. Negli ultimi anni la sua riconferma nei piani alti della classifica
marcatori gli aveva garantito una nomea che incuriosiva tutti, con il tentativo
inutile di farlo finire anche sul mercato. Sia Daniele che l’Antonimina infatti
non ne avevano l’interesse, volenterosi di portare avanti questo rapporto
idilliaco. Davanti alle performance della stagione 2009-’10 fu più difficile
nascondere l’evidenza, perché Daniele segnò ventuno gol nell’arco di ventisei partite giocate,
risultando innegabile come tanta continuità meritasse qualche altro banco di
prova. Il vice capocannoniere della stagione condusse la sua squadra fino ai
play off con il San Luca che, visto l’epilogo, costarono a lui e alla compagine
una nuova stagione in prima categoria. Oggi la sua squadra è il Gioiosa ma la
sostanza di calciatore non è cambiata. Ha centrato otto volte la porta, ha
segnato in coppa e sta contribuendo alla risalita di cui i ragazzi di Silvano
avevano assoluto bisogno. Condivide lo spogliatoio con giocatori d’esperienza e
giovani di talento ma ad oggi può tranquillamente dire: io segno di più!
venerdì 30 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
27^ Giornata: Esposito punta a vincere con il suo Team!
Il 3 - 4 – 3 scelto questa settimana, è il modulo
che Ciccio Esposito riconduce alle necessità strettamente legate alla fase
finale di campionato. Lui non si eleva in classifica e quindi ragiona come chi,
in questo momento, avesse fondamentalmente bisogno di punti. Da qui ne traiamo
il quasi motto: il pareggio non serve! Tra i pali c’è Stefano Frascà, il
Peruzzi del secondo decennio del 2000. Cresciuto nel sacrificio
dell’acquisizione delle caratteristiche principali di un uomo di porta, il
giovane di Marina di Gioiosa gioca per il suo paese e vale quanto un veterano. I
giallorossi hanno fatto, con lui, la migliore stagione di tutti i tempi, quella
che l’anno scorso ha stabilito un vero e proprio primato nel girone di ritorno.
Esposito ripropone Sorgiovanni del Roccella, con le congratulazioni per la
sicura prossima partenza in vista del Torneo delle Regioni con la
Rappresentative Calabria. Matteo, classe ’93, viene sistemato a destra ma
soprattutto deve lavorare sodo in uno
schieramento difensivo a tre pedine. Al centro c’è Ivan Cosenza del Gioiosa e
di fianco si piazza Fabio Bonanno del Brancaleone. Gli ultimi due sono già
“grandi”, vigorosi, utili e hanno superato i loro difficili momenti fisici per
poi deliberare che era ancora tempo di giocare. Un passo avanti troviamo un
quartetto tutto pepe, con Cortale del Gioiosa Jonica che non finisce di piacere,
e non solo ai biancorossi. Appassiona perché è un giovane di talento ma piace
parecchio quando dimostra autonomia nella gestione della palla e nella
conduzione della manovra. Cortale infatti è un giocatore di spinta, che
Esposito convoca ancora una volta proprio per questo compito. Se un esterno
avanza l’altro rimane guardingo, ecco perché a fargli da specchio c’è Lucà, il
giocatore simbolo del Locri, l’uomo a cui non sfugge mai la marcatura
affidatagli. Al centro Faye e Mammolenti fanno il bello e il cattivo tempo del
centrocampo, tra ventagliate di palla e tocchetti di fino in velocità, a
servire o servirsi pur di garantire alla compagine una percorrenza sia lineare
che laterale. Defilato a destra ci sarà un giovane riferimento offensivo del
Marina di Gioiosa, Palermo. Scoperto e apprezzato dai giallorossi, il giocatore
si adatta in diverse posizioni del reparto, garantendo movimento. Dalla parte
opposta c’è Giovanni Galletta e scusate se si presenta da solo. Il team è
abbastanza offensivo, dagli uomini volitivi e Saffioti, la punta, serve da
riferimento mentre gli altri compagni di reparto si inseriscono a tagliare la
difesa avversaria. Ecco svelato il finale dello scacchiere, con il veterano a
riscoprire il fascino di una griglia che gioca d’astuzia e opportunismo.
mercoledì 21 marzo 2012
Personaggi: Momo come Boateng
Vi raccontiamo una storia che inizia nel buio di una strada che porta al campo
sportivo di Marina di Gioiosa. Quella strada Mohammed Laaribi la percorreva
quasi sempre piangendo, andando via dallo stadio perchè troppo piccolo da poter
pretendere di giocare sempre con i grandi, tra eccellenza e promozione. Momo
Laaribi, classe '93, a sei otto o dieci anni ci provava sempre, lo stesso, per
quel piacere di sgusciare tra i protagonisti del calcio giocato. Qualche anno
fa era un ragazzino di colore che si distingueva per caratteristiche e
velocità, non per l'aneddoto cromatico. Ora è tra i più conoscuti e apprezzati
per cuore e passione, oltre che un giocatore dell'As Roccella. Ora, appunto,
dopo un'altalena burocratica che lo ha visto al centro di un tira e molla tra
Mammola, Marina di Gioiosa e Roccella. La vicenda è durata più di un'estate,
più di un mercato, tra orgoglio e prassi, finendo per regalare a Momo il suo
piccolo grande sogno chiamato finalmente eccellenza. A Roccella il talento di
origine marocchina ha saputo guadagnarsi un posto in squadra e uno nel cuore
dei suoi compagni, dimostrando che quella maglia la merita al di là dell'anno
da fuoriquota. Ha esordito a Brancaleone ed è andato in gol, serve palloni e
gioca d'altruismo; un po' più impacciato quando non occupa il suo spazio
prediletto ma lui commenta ottimista: "Pur di giocare imparo a stare in
qualsiasi parte del campo!". Domenica scorsa era sfuggito centralmente al
controllo di Alvaro e compagni, fermato sulla linea d'area con una trattenuta
per la maglia che lo ha privato di percorrere un corridoio provilegiato a 16,50
mt dal portiere Pelle. Comunque è già acqua passata, perchè già martedì il suo
Roccella Juniores ha battuto 7-2 il Reggiosud approdando in semifinale, al
triangolare con Soverato e Bocale. Momo si presenta estroverso fuori dal campo,
fantasioso dentro, con un guizzo palla al piede che conquista. Si esalta a
giocare con i nomi importanti che ha come compagni e sogna calcio ad orizzonte
aperto. Ha iniziato a giocare a quattro anni, a Marina di Gioiosa. A dodici
anni è entato a far parte delle fila del Cspr di Caulonia per poi tornare in
giallorosso. L'esperienza degli allievi regionali l'ha vissuta giocando con il
Roccella dove, nelle undici partite del girone di ritorno, ha messo a segno
quattordici reti. L'anno dopo, stagione 2010-'11, ne ha realizzate dodici in
prima categoria con la maglia del Mammola. Si considera una seconda punta, si
ispira a Boateng per la grinta e riconosce che per giocare serve "la testa",
ovvero quella sorta di cognizione che ha acquisito giocando, facendosi valere
agonisticamente e "prendendole" da quella grande persona che si chiamava Benito
Vitetta. A lui e a chi gli vuole bene dedica il suo momento, che non è di
gloria ma solo di felicità, perchè quando non sei nessuno ma vali tanto...in
fondo sei anche meglio di Boateng!
26^ Giornata: osare per vincere è questo il motto di Ciccio Esposito con i suoi Migliori 11
Per vincere bisogna osare! Parola di Ciccio Esposito.
Rischiare, quando possibile, è un’arma da vincenti, per questo il modulo della
settimana è il 4 2 4. Per riuscire al meglio nel suo intento Esposito sceglie
due terzini d’occasione, uno in realtà d’eccezione. A destra piazza il
gioiosano Scali, capace di ripartire ma soprattutto di difendere, importante
quest’oggi visto il modulo e il centrocampo a perno doppio. Dall’altra parte
c’è Domenico Calabrò, attualmente in forza all’Africo. Solitamente difensore
centrale, Esposito lo relega a sinistra perché ha bisogno di ulteriore
copertura, a garanzia del movimento perpetuo dei quattro d’attacco. Nelle prime
battute di formazione ne guadagna il numero uno, Andrea Scordino, scelto dalle
file del Bianco per capitanare questa compagine virtuale. Dirimpetto a lui ci
sono i difensori centrali Romeo e Menniti. Giustifichiamo subito stranezze e
novità. Romeo del Castrovillari entra in formazione perché locrese, uomo
d’esperienza e colonna portante del reparto difensivo della sua compagine.
Roberto Menniti è l’ex capitano del Guardavalle, di quella squadra tutto cuore
e tutto paese che qualche anno fa ha fatto sognare in giallorosso. Esposito ha
deciso di rivalutare un personaggio a settimana, uno che abbia appeso le
scarpette al chiodo ma meriti di tanto in tanto la menzione. Robertino Menniti
ci ha sempre messo grinta ma in campo non ha mai sfigurato. Per la formazione
di oggi funge da esempio: ben vengano difensori futuri con il suo spirito. Il
centrocampo del 4 2 4 dell’ex uomo simbolo del Gallipoli è formato da Ienco e
Laaribi: giovani, vivaci, inarrendevoli e capaci. Mattia e Momo vivono il
calcio come un impegno costante, quasi totalizzante, mettendo in conto
parecchie rinunce per stare al passo dei Pascu o dei Di Maggio. Affidargli un
centrocampo significa premiarli, come d’altronde fa Tonino Figliomeni, per il
quale questi due giovani sono una sicurezza di stacanovismo. Gli ultimi quattro
si schierano così: Carrà, Borrello, Fragomeni e Vita. Vincenzo Carrà non solo
ha disputato un’ottima gara ma con il suo splendido gol ha anche trascinato il
Roccella alla vittoria. Ha fatto l’ex fino in fondo, fino a rete. Vita, il
talento del Brancaleone, torna a farsi apprezzare in griglia e naturalmente lo
ha prima fatto in campo. Per lui nessun pallone è perso. L’attacco Borrello –
Fragomeni è tanto strano quanto affascinante, dallo spirito combattivo per un
arco di gara che si fa imprevedibile davvero. L’attaccante del Gioiosa,
Fragomeni, sembra non avere riferimenti e per questo partire all’impazzata come
un turbine che cerca la via del gol. Pasquale Borrello è versatile, si adatta e
si sposta, è più frequente vederlo in fascia ma quel che piace è ritrovarlo a
rete, perché arriva quando serve e non t’aspetti. Sono due figure in cui non
spicca la tecnica, della quale ci si accorge solo dopo che hanno già “fatto
male” all’avversario di turno.
lunedì 19 marzo 2012
Punto sulla 26^ Giornata di Eccellenza: due vittorie ma con spirito diverso per Brancaleone e Montalto
Mr Paschetta (Montalto) |
Mr Brando (Brancaleone) |
Poche volte va in gol, ma la maggior parte delle volte è
decisivo e fatale per gli avversari. Intanto il “Gulliver” della capolista
Montalto, ovvero il difensore Davide Cassaro, con un guizzo in una delle
pochissime occasioni concesse dai padroni di casa, riesce ad espugnare il
comunale di Gioia Tauro. Causa il passo falso del Sersale in terra locridea poi, la capolista aumenta il vantaggio portandosi a +8 a quattro giornate dalla fine del campionato.
Infatti potrebbe essere proprio questa
vittoria decisiva per la squadra di Mr Paschetta affinchè la tanto sognata,
agognata e inseguita da due stagioni a questa parte, serie D possa
trasformarsi in una felice realtà. La squadra del bomber Staglianò e company, in
quel di Brancaleone, confeziona la seconda sconfitta consecutiva di seguito
lontano dalle mure di casa. E' la squadra che fino ad un mese fa riusciva persino a
portare l’intero bottino dal difficile Lorenzon di Rende e che, ora, fuori casa
ha perso smalto di gioco e grinta. Di tutto questo ne beneficia il Brancaleone,
che con doppietta di Borrello e singoli centri di Galletta e Vita cala il poker
alla formazione catanzarese. La formazione brandina ora più che mai pensa e sogna di poter uscire
dalla zona calda della classifica. Domenica la squadra di Brando sarà impegnata
nel derby, sul campo di una Bovalinese che nonostante il gioco espresso in
campo non riesce a tornare dal N. Muscolo di Roccella con nessun punto
guadagnato. Ad un giro di lancette dalla fine della prima frazione di gioco era
un bellissimo colpo di testa in tuffo di
Bottiglieri a portare in vantaggio la formazione amaranto. Nella
ripresa, in campo c’è un altro Roccella che nonostante le numerevoli occasioni
da gol sprecate da Pascu e Saffioti, riesce negli ultimi dieci minuti di gioco
con il neo entrato Di Maggio a pareggiare i conti e chiuderli definitivamente
con Carrà nei minuti finali. Per la formazione di Figliomeni si tratta di una
vittoria importantissima in chiave Play-off, visto il passo falso del
Guardavalle sul campo di Isola C.R.. Ai giallorossi non bastano i gol di Dorato e
Criniti per avere la meglio sulla formazione interna trascinata dalla doppietta di
Rizzo e dal gol di Curia e Ribecco. Intanto domenica c’è lo sconto diretto e il
Roccella ci crede alla conquista di questo posto nella griglia dei Play-off.
Smaltita o quasi la delusione della coppa, il Soverato si difende con le unghie
e con gli ottimi interventi del proprio pipelet Lombardo, non a caso è la
squadra che ha incassato meno gol in questo campionato: 18 reti subite. Il gol iniziale è di Ciaccio e si mantiene a
quattro lunghezze dall’ unico traguardo possibile in questa stagione, ovvero un
posto Play-off, anche se la lotta dei giovani cavallucci marini vede
contrapposte a se due agguerrite squadre: Guardavalle e Roccella. Entrambe erano
partite con ambizioni diverse e ora si trovano a lottarsi l’ ultimo posto
disponibile per la disputa degli spareggi promozione. Finiscono in parità e
senza reti gli altri incontri di bassa classifica di San Marco e Siderno,
rispettivamente contro Palmese e Castrovillari, per una lotta alla salvezza che
sicuramente in queste ultime quattro partite ci riserverà tantissime emozioni, vedendo coinvolte ben sei formazioni che lotteranno più agguerrite che mai
per uscire dalla zona calda il prima possibile.
venerdì 16 marzo 2012
Personaggio della settimana: Andrea Coluccio
Oggi i riflettori si accendono su Andrea Coluccio, prima capitano e ora colonna d’Ercole della difesa del Soverato. Non a caso la nostra attenzione si sposta su di lui, a poche ore dalla delusione di Coppa e nel rush finale di un campionato stranamente non esaltante. Non a caso dicevamo, proprio per raccontare la serietà professionale di un giocatore la cui prestazione in campo è sempre di qualità, quali che siano i riscontri numerici. Andrea, classe ’85, è entrato in punta di piedi nel nostro campionato d’eccellenza, pur vantando belle esperienze in fatto di campi e categorie, le stesse che lo hanno portato in giro per l’Italia almeno dal 2003 al 2008. Originario di Monasterace, il suo esordio in prima squadra risale al campionato 2001/’02 e avviene con la maglia del Locri. Da lì in poi è stata una escalation di sorprese e proposte, passando dalla realtà calcistica locale alla rosa della Primavera dell’Ascoli, nell’annata 2002/’03. Il periodo di formazione e apprezzamento marchigiano dura ben due anni, finché nel 2004 viene richiesto dal Cosenza. Alla fine della stagione la dirigenza dei lupi si fa corteggiare dalla Rossanese e la formazione dell’alto Jonio si assicura il forte difensore di Monasterace rischiando però di bruciarne la nomea, visto che la squadra attraversa un pessimo periodo in quanto a disordini societari. Come premesso però Coluccio non si risparmia e in campo il suo lavoro viene notato e apprezzato, tanto che la stagione successiva rientra nell’undici dell’Hinterreggio. E’ stata proprio la necessità di confrontarsi con gente calcisticamente più astuta di lui che ha finito per formargli il carattere da leader in campo e renderlo pungente anche a rete. La stagione 2006/’07 vola e intanto il calcio dilettanti calabrese assume un aspetto più professionistico, con società come il Soverato che compongono un organigramma di tutto rispetto. I cavallucci marini nello specifico blindano l’ex portiere dalle mani d’oro Ciccio Galati e lui pesca con cognizione di causa giocatori che possano fare al caso suo. Per Andrea Coluccio inizia l’era della continuità, alla corte di un tecnico che lo stima e stimola a fare sempre meglio, per mettere al servizio di campi meno lussuosi i frutti di tanta pratica macinata negli anni. Andrea non ha neanche il tempo di ripensare al suo recente momento di gloria che subito si trova catapultato in una realtà di gruppo che diventerà il suo futuro. A disposizione mette grinta caratteriale e personalità inarrestabile, ligio alla tattica e mai lezioso da dare speranze all’avversario. Si coordina al reparto difensivo ma soprattutto è lui che detta i tempi di compagni che punta sempre a conoscere a fondo nelle caratteristiche di movimento. L’intuito e il portamento formano un binomio che agli occhi dell’avversario equivale ad un segnale stradale ad otto lati. Andrea ha contribuito a portare la squadra del Golfo di Squillace in eccellenza, ha sfiorato il sogno serie D sia attraverso il campionato che la Coppa, ha sempre trascinato i compagni come un vero capitano, non permettendo mai al basso tono di avere il sopravvento sull’aspetto morale. Forse è stata la parentesi di Guardavalle di quest’anno a fargli perdere la fascia ma poco importa davanti ad una prestazione come quella di mercoledì scorso. La squadra veniva da un doppio passivo della gara d’andata ed è riuscita sbloccare il risultato a proprio vantaggio dopo solo sei minuti. Nel raddoppio Coluccio ha avuto la palla sui piedi, spazzatagli dall’esperto Ingrosso ma imbeccata di testa da un’altra pedina casalinga. Coluccio ha avuto l’opportunità di appoggiare a rete la palombella ma durante la fase calante della palla è probabile che si sia accorto di essere in fuorigioco e se n’è disinteressato.
martedì 13 marzo 2012
25^ Giornata: Gli 11 prescelti da Mr Ciccio Esposito
E’ vincente il 4 2 3 1 e Ciccio Esposito lo
ripropone anche questa settimana. I protagonisti selezionati hanno rischiarato
il cielo calcistico delle loro formazioni e il tecnico locrese li ha premiati
anche andando al di là dei risultati. Esempio lampante è Carrà, uomo respiro del
Roccella, capace di distinguersi oltre ogni epilogo. Esposito lo apprezza e lo
schiera. Lo scacchiere ha tra i pali il giovane portiere del Brancaleone,
capace di ipnotizzare Rametta dagli undici metri e “rovinare” a vista il suo
cucchiaio. Ferraro ha avuto un’eredità pesante e un grande coraggio a prendersi
la responsabilità di essere il numero uno dei brandini. I terzini sono giovani
e diversi, soprattutto nello stile. A sinistra c’è Lizzi del Guardavalle e a
destra Davide Aquino del Marina di Gioiosa. Sono reduci da due ottime
prestazioni ma fisicamente e tecnicamente si differenziano. Esposito sottolinea
la personalità del primo, maturo in una gara tra grandi squadre, e la capacità
di adattamento dell’altro, tra i migliori in campo a Montepaone dove ha svolto
più delle sue mansioni. I centrali sono esperti e si chiamano Scorrano e
Nicolò. Scorrano ha dettato i tempi di un Davoli travolgente come il vento
della Locride, Nicolò ha trascinato il Caulonia della fase finale, quella che
vede la squadra di Miriello affondare il Marina di Nicotera dopo aver bloccato
sul pari una delle contendenti al trono. A centrocampo Esposito schiera la
promessa e la certezza: Cuscunà e Foti. Il centrocampista della Bovalinese è
giovane, dinamico, intelligente e dalla prospettiva di gioco abbastanza ampia
da garantirsi una buona crescita calcistica. Si inserisce con dimestichezza nel
gioco palla a terra della Bovalinese e ne esalta la quota giovane. Accanto a
lui il trainer schiera Foti che, nella gara contro il Siderno, ha macinato una
mole incredibile di gioco. La cosa per lui è all’ordine della domenica. L’undici
si completa con il già citato Carrà a destra, esterno alto di un centrocampo
avanzato che centralmente schiera il re leone di Brancaleone e sulla sponda
opposta piazza Mesiti del Marina di Gioiosa. Quest’ultimo ha garantito la
gloria dei tre punti in una difficile gara esterna mentre Giovanni Galletta ha
siglato una tripletta con la quale ha ribaltato il vantaggio del Siderno.
All’autore di un gol da cineteca non si poteva che accostare un uomo doppietta.
Ecco perché davanti a Galletta c’è Gigi Iervasi. L’attaccante della Bovalinese
risorge nei momenti difficili, fa i conti con la forma fisica, che non sempre
risponde alle esigenze, ma non molla mai la spugna. Galletta avrebbe potuto
fare come Gigi, permettersi categorie superiori e vivere anni d’oro, ma non ha
mai voluto lasciare Brancaleone. In eccellenza fanno spettacolo e a noi sembra
quasi di vederli giocare insieme, o almeno Ciccio Esposito ci prova.
giovedì 8 marzo 2012
Il giocatore della settimana: Pasquale Gerace
Questa settimana premiamo fedeltà e pervicacia
personificate in un giocatore pescato dietro le quinte del calcio locale. Le
prime qualità elencate formano il binomio che si addice a Pasquale Gerace,
attuale difensore della Bianchese, altra formazione della cittadina della
Locride che milita con grande orgoglio nel campionato di seconda categoria. Per
qualche tempo la Bianchese di Gerace è stata imbattuta, infatti c’è voluto il
girone di ritorno inoltrato per annotare la prima e unica caduta della
formazione che vanta indiscutibilmente il miglior attacco oltre alla seconda
miglior difesa. E qui spiccano le altre doti del personaggio della settimana,
oggi trentaquattrenne, Pasquale Gerace. Le sue qualità tecniche si abbinano
alla passione, per il gioco e per la maglia. Gioca in maniera naturale da
terzino sinistro, diviene con facilità quarto di centrocampo, partecipa in
maniera attiva alla creazione del gioco partita e la sua posizione non risulta
mai occupata passivamente. Il carattere abbastanza estroverso influisce
positivamente nel suo rapporto con il gruppo e con lo scacchiere schierato ma,
soprattutto, lo avvantaggia nella critica dell’andamento. Lui e i suoi compagni
costituiscono il passato della formazione che oggi milita in prima categoria e
di cui andremo a menzionare qualche gara. Entrando in maniera peculiare nel
personaggio, Gerace dicevamo essere premiato quest’oggi per la caparbia fisica
e mentale dimostrata nell’arco della sua carriera in ordine al rapporto con gli
infortuni. Soprattutto uno lo ha messo davvero alla prova e lui ha superato
ogni difficoltà tornando a giocare. Parliamo dell’incidente che lo ha costretto
a qualche giorno di coma. La sua cosiddetta “bestia nera” si chiama San Fili,
squadra affrontata più volte ma con la quale il destino gli ha sempre riservato
qualche scherzetto. Il primo, il peggiore, è quello verificatosi durante uno
scontro di gioco che per Pasquale ha significato la perdita dei sensi e il
successivo stato comatoso. Saltando in coppia, il mento del suo avversario si è
incontrato con la sua testa. Quell’anno Pasquale ha dovuto sottoporsi alla
ricostruzione di una porzione di cute mentre, sul campo, il San Fili vinceva il
campionato a discapito del Bianco. L’anno dopo, lo spettro del San Fili ritorna
in un nuovo match che a Pasquale Gerace costa la rottura del braccio, diagnosticata
solo a fine partita. Non c’è due senza tre e quindi la sua squadra andrà anche
a perdere i play off davanti al nemico San Fili. La sua esperienza però è lunga
numerosi campionati, dalle giovanili alla prima squadra ma sempre con la maglia
del suo paese. Con Silvio Frascà, attuale tecnico della Bovalinese, in qualità
di allenatore e giocatore vince il campionato di seconda categoria. Il calcio
per Gerace è tanto ma non è tutto. Tra le passioni spiccano il suo lavoro
presso il supermercato di proprietà, le macchine e il suo soprannome:
Zambrotta!
martedì 6 marzo 2012
24^ Giornata: un 11 ad albero di natale per Mr Ciccio Esposito
E’ un nuovo modulo quello proposto da Ciccio Esposito, un classico albero di
Natale per essere progressivamente più incisivo in campo. Con il 4-3-2-1
infatti la punta ha tanta responsabilità ma anche un carico d’assistenza non indifferente dietro di sé e, per l’occasione, l’esperienza schierata a
centrocampo equilibra la disposizione degli under. Rischia tutto Ciccio
Esposito, proprio come fa davvero quando è convinto dei suoi mezzi. La sua
fortezza inizia dai pali, difesi da Stefano Pergolizzi. Il portiere del Roccella nell’ultimo dopo gara ha perfino chiarito il passo falso davanti
alla super punizione di Candido, della settimana scorsa. Non è stata una
“papera”. Davanti all’ex juventino, Bolognino e Sorgiovanni vengono
accoppiati essendo
rispettivamente un terzino e un centrale. La parte sinistra invece è coperta da Romeo e Cilea. Quest’ultimo è una sorta di garanzia per la Bovalinese, perché al di là dei risultati il Peppe reggino è un motore inesauribile. Romeo continua a fare la differenza nel Gioiosa Jonica e in promozione mentre i due giovanissimi coprono i difficili ruoli di retroguardia con personalità. Bolognino, che è novello nel nostro schieramento, ha gestito in autonomia la corazzata Caporale – Pestich della capolista Santa Caterina, nel campionato di prima categoria girone C. Il centrocampo a tre è piantonato da Sanso, Leveque e Sansalone. Tra le due S c’è l’ex Guardavalle o Locri, per citarne alcune, e a lui tocca dettare i tempi di uno scacchiere capace di sorprendere. Sanso, quasi rientrato nel ritmo giallorosso, diventa esempio per Sansalone, giovane di belle speranze che ogni tanto pecca di inesperienza. Entrambi non hanno bisogno di sganciarsi più di tanto dalla zona centrale, potendo contare su ottimi autori della verticalizzazione. Prima però c’è da dire che Sansalone è stato premiato da Esposito per la capacità di adattamento, dimostrata ogni qual volta La Face lo avanza o arretra. Sulla sua scia trova il compagno Rametta: veloce, intelligente e dunque intuitivo. La sua manovra è ampia come quella di Di Masi, ancora in gol domenica, e visto che il triangolo si conclude con Dorato, è giusto sottolineare il riconoscimento alle sigle compiuto da mister Esposito. Di Masi torna al gol e dimostra di non fermarsi davanti al vantaggio pianigiano. La Rizziconese, che all’andata non aveva affrontato perché non ancora aggregato ai biancorossi, non lo ha intimorito e ha fatto di tutto per non lasciare l’intero pacchetto punti in trasferta. Rametta oramai ha viziato i sidernesi ma, questa volta, si è superato balisticamente. Le ultime due pedine rappresentano l’ascesa delle loro formazioni, l’attuazione calcistica del “volere è potere”. Dorato invece non ha bisogno di presentazioni e illude i più distratti sul fatto che gli argentini siano tutti così. Infatti non è vero!
rispettivamente un terzino e un centrale. La parte sinistra invece è coperta da Romeo e Cilea. Quest’ultimo è una sorta di garanzia per la Bovalinese, perché al di là dei risultati il Peppe reggino è un motore inesauribile. Romeo continua a fare la differenza nel Gioiosa Jonica e in promozione mentre i due giovanissimi coprono i difficili ruoli di retroguardia con personalità. Bolognino, che è novello nel nostro schieramento, ha gestito in autonomia la corazzata Caporale – Pestich della capolista Santa Caterina, nel campionato di prima categoria girone C. Il centrocampo a tre è piantonato da Sanso, Leveque e Sansalone. Tra le due S c’è l’ex Guardavalle o Locri, per citarne alcune, e a lui tocca dettare i tempi di uno scacchiere capace di sorprendere. Sanso, quasi rientrato nel ritmo giallorosso, diventa esempio per Sansalone, giovane di belle speranze che ogni tanto pecca di inesperienza. Entrambi non hanno bisogno di sganciarsi più di tanto dalla zona centrale, potendo contare su ottimi autori della verticalizzazione. Prima però c’è da dire che Sansalone è stato premiato da Esposito per la capacità di adattamento, dimostrata ogni qual volta La Face lo avanza o arretra. Sulla sua scia trova il compagno Rametta: veloce, intelligente e dunque intuitivo. La sua manovra è ampia come quella di Di Masi, ancora in gol domenica, e visto che il triangolo si conclude con Dorato, è giusto sottolineare il riconoscimento alle sigle compiuto da mister Esposito. Di Masi torna al gol e dimostra di non fermarsi davanti al vantaggio pianigiano. La Rizziconese, che all’andata non aveva affrontato perché non ancora aggregato ai biancorossi, non lo ha intimorito e ha fatto di tutto per non lasciare l’intero pacchetto punti in trasferta. Rametta oramai ha viziato i sidernesi ma, questa volta, si è superato balisticamente. Le ultime due pedine rappresentano l’ascesa delle loro formazioni, l’attuazione calcistica del “volere è potere”. Dorato invece non ha bisogno di presentazioni e illude i più distratti sul fatto che gli argentini siano tutti così. Infatti non è vero!
venerdì 2 marzo 2012
Matteo Carbone: talento in Promozione
Oggi conosciamo Matteo Carbone, alias
"Matte", giocatore al naturale, segni particolari la fantasia mentre
tutto insieme fa: classe da vendere. Classe'89, giovane ma calcisticamente
maturo già da anni, è indiscutibilmente la bandiera del Marina di Gioiosa. La
sua trafila infatti si ascrive alla formazione giallorossa, nei momenti
migliori e nei peggiori, dai salti di categoria che hanno visto la squadra
militare in eccellenza alle retrocessioni successive. Nato il 22 agosto, Matteo
ha iniziato a giocare all'età di cinque anni. All'interno della scuola calcio
era il più piccolo anche per statura, simpatico da vedere, sbalorditivo da
ammirare nelle sue performance calcistiche. La sua capacità di svicolare con la
palla "attaccata" al piede faceva girare la testa anche ai più
grandi. La sua era un'arte innata. La stoffa è stata subito individuata e
segnalata, tanto che le convocazioni degli anni successivi non gli hanno fatto perdere
mai una competizione in rappresentativa, dai giovanissimi agli allievi fino
all'under 18. A undici anni invece lo nota un osservatore della Juventus, deciso
a portarlo con se a Torino. Come si sa in queste cose si guarda molto all'età
e i genitori rifiutano il club bianconero per non farlo allontanare troppo.
Colleziona altre soddisfazioni a livello regionale, coppe e trofei di ogni
tipo, ma quel che gli è sfuggito sotto il naso è stato il primato under 18
sfumato nella finale contro il Sambiase nel giugno del 2008. Quella partita,
come la maggior parte delle gare della sua carriera, era stata firmata da un
suo capolavoro balistico: rovesciata d'intuito e guizzo di palla a gonfiare la
rete. I gol che mette a segno domenica dopo domenica non sono mai opportunisti,
con palla da insaccare sulla linea di porta. La maggior parte dei suoi centri
nascono da azioni personali, bordate dalla distanza e lunghe cavalcate in
contropiede. Insomma, è uno a cui non piacciono le cose facili. Tornando alla
sfortunata finale regionale, la competizione non risultò inutile. E' stato in
quella occasione che la Rosarnese, allora militante nel campionato CND, lo ha
notato e corteggiato fino ad ottenere il sì estivo. Era l'occasione da non
perdere, rinunciata dopo la fase di preparazione per non pregiudicare il
discorso scolastico visto che la squadra della Piana richiedeva almeno tre
allenamenti mattutini. Il suo Marina, allo stesso tempo, era difficile da
lasciare e, smaltita un po' di delusione, in campo è tornato quello di sempre.
I colori giallorossi hanno giocato anche in prima categoria ma Carbone ha fatto
l'esordio in promozione, a quindici anni, e alla fine dell'annata è stato
riconosciuto quale miglior giovane del campionato. Venendo ai giorni nostri,
Matteo alla fine non ha mai cambiato compagine, ha rifiutato offerte
lusinghiere durante i mercati estivi e continuando a portare in alto i colori
giallorossi. Iscrittosi all'università ha fatto la medesima cosa, ovvero ha
continuato a giocare nel Marina di Gioiosa sacrificando anche parecchi viaggi
per non saltare allenamenti importanti. Dal punto di vista agonistico non si
risparmia, veloce oltre che tecnico, si presta ad un gioco veloce e a diversi
ruoli. Non è un attaccante puro, gioca bene da regista e trascina l'intero
centrocampo pur giocando sempre a ridosso degli attaccanti. Ha concluso il
campionato scorso al quinto posto nella classifica marcatori, con dieci reti,
alla stregua di Diego Giovinazzo e Marino. Attualmente e dopo ventitre gare ne
ha realizzati nove di gol, tenendo testa ad un certo Cosimo Saviano.
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