venerdì 30 marzo 2012

Fragomeni: il dottore nel pallone


E’ il classico, singolo caso. E’ il giocatore “oltre” il pallone. Si nutre ma non vive di calcio…eppure: c’è bisogno di lui. Se in squadra con lui non ci fosse già il medico Santino Logozzo, sarebbe Daniele Fragomeni il “doctor” del calcio biancorosso. Laureato e sin da ragazzo bravo a scuola, Daniele ha fatto del gioco del pallone una componente tra le peculiarità della vita. Una crescita diligente e senza distrazioni ha creato in lui attesa e desiderio di quella parte ludica che, incredibile a dirsi, sarebbe stata espressione di altro suo talento. E’ l’attaccante del Gioiosa Jonica, sta affrontando con grande maturità un’esperienza tutta nuova in un campionato più difficile del solito. Se conquista o riceve palla ne sa fare buon uso perché ha una capacità di gestione che lo rende protagonista. Fiuta la porta, sente il gol, aspetta e accompagna le azioni degli altri, si muove apparentemente senza riferimento ma finisce per arrivare dove è utile, dove il gioco lo richiede e la palla rimbalza per necessità. Daniele Fragomeni ha gestito la sua carriera senza smania e grosse ambizioni ma ha degli obbiettivi, o dei sogni, come tutti. Uno è sicuramente quello di vestirsi d’amaranto, indossando la maglia del Locri. Lo abbiamo definito come un caso atipico perché, malgrado gli apprezzamenti ricevuti sin da ragazzino, ha sempre scelto di giocare con gli amici e di non fare del calcio un impegno agonistico. Una volta diplomato si è premiato partecipando ad un provino con il Siderno. Si trattava di una sorta di stage della durata di un mese ma i biancazzurri finirono per trattenerlo dopo solo quindici giorni. Un anno con l’under locale gli fruttò cinque reti e due presenze in prima squadra, tanto da ottenerne la convocazione per la stagione successiva. All’eccellenza Daniele scelse l’università, per laurearsi in economia con il massimo dei voti e accettare, nel frattempo, solo il corteggiamento dell’Antonimina. Da quel momento il calcio entrò davvero a far parte della sua vita, dando inizio ad una danza di gol della durata di sette anni e mezzo. Voleva giocare e lo ha dimostrato a suo tempo, scoccando per settantotto volte dei tiri capaci di gonfiare la rete della prima categoria del suo girone. Negli ultimi anni la sua riconferma nei piani alti della classifica marcatori gli aveva garantito una nomea che incuriosiva tutti, con il tentativo inutile di farlo finire anche sul mercato. Sia Daniele che l’Antonimina infatti non ne avevano l’interesse, volenterosi di portare avanti questo rapporto idilliaco. Davanti alle performance della stagione 2009-’10 fu più difficile nascondere l’evidenza, perché Daniele segnò ventuno gol  nell’arco di ventisei partite giocate, risultando innegabile come tanta continuità meritasse qualche altro banco di prova. Il vice capocannoniere della stagione condusse la sua squadra fino ai play off con il San Luca che, visto l’epilogo, costarono a lui e alla compagine una nuova stagione in prima categoria. Oggi la sua squadra è il Gioiosa ma la sostanza di calciatore non è cambiata. Ha centrato otto volte la porta, ha segnato in coppa e sta contribuendo alla risalita di cui i ragazzi di Silvano avevano assoluto bisogno. Condivide lo spogliatoio con giocatori d’esperienza e giovani di talento ma ad oggi può tranquillamente dire: io segno di più!

mercoledì 28 marzo 2012

27^ Giornata: Esposito punta a vincere con il suo Team!


Il 3 - 4 – 3 scelto questa settimana, è il modulo che Ciccio Esposito riconduce alle necessità strettamente legate alla fase finale di campionato. Lui non si eleva in classifica e quindi ragiona come chi, in questo momento, avesse fondamentalmente bisogno di punti. Da qui ne traiamo il quasi motto: il pareggio non serve! Tra i pali c’è Stefano Frascà, il Peruzzi del secondo decennio del 2000. Cresciuto nel sacrificio dell’acquisizione delle caratteristiche principali di un uomo di porta, il giovane di Marina di Gioiosa gioca per il suo paese e vale quanto un veterano. I giallorossi hanno fatto, con lui, la migliore stagione di tutti i tempi, quella che l’anno scorso ha stabilito un vero e proprio primato nel girone di ritorno. Esposito ripropone Sorgiovanni del Roccella, con le congratulazioni per la sicura prossima partenza in vista del Torneo delle Regioni con la Rappresentative Calabria. Matteo, classe ’93, viene sistemato a destra ma soprattutto deve lavorare  sodo in uno schieramento difensivo a tre pedine. Al centro c’è Ivan Cosenza del Gioiosa e di fianco si piazza Fabio Bonanno del Brancaleone. Gli ultimi due sono già “grandi”, vigorosi, utili e hanno superato i loro difficili momenti fisici per poi deliberare che era ancora tempo di giocare. Un passo avanti troviamo un quartetto tutto pepe, con Cortale del Gioiosa Jonica che non finisce di piacere, e non solo ai biancorossi. Appassiona perché è un giovane di talento ma piace parecchio quando dimostra autonomia nella gestione della palla e nella conduzione della manovra. Cortale infatti è un giocatore di spinta, che Esposito convoca ancora una volta proprio per questo compito. Se un esterno avanza l’altro rimane guardingo, ecco perché a fargli da specchio c’è Lucà, il giocatore simbolo del Locri, l’uomo a cui non sfugge mai la marcatura affidatagli. Al centro Faye e Mammolenti fanno il bello e il cattivo tempo del centrocampo, tra ventagliate di palla e tocchetti di fino in velocità, a servire o servirsi pur di garantire alla compagine una percorrenza sia lineare che laterale. Defilato a destra ci sarà un giovane riferimento offensivo del Marina di Gioiosa, Palermo. Scoperto e apprezzato dai giallorossi, il giocatore si adatta in diverse posizioni del reparto, garantendo movimento. Dalla parte opposta c’è Giovanni Galletta e scusate se si presenta da solo. Il team è abbastanza offensivo, dagli uomini volitivi e Saffioti, la punta, serve da riferimento mentre gli altri compagni di reparto si inseriscono a tagliare la difesa avversaria. Ecco svelato il finale dello scacchiere, con il veterano a riscoprire il fascino di una griglia che gioca d’astuzia e opportunismo.    

mercoledì 21 marzo 2012

Personaggi: Momo come Boateng

Vi raccontiamo una storia che inizia nel buio di una strada che porta al campo sportivo di Marina di Gioiosa. Quella strada Mohammed Laaribi la percorreva quasi sempre piangendo, andando via dallo stadio perchè troppo piccolo da poter pretendere di giocare sempre con i grandi, tra eccellenza e promozione. Momo Laaribi, classe '93, a sei otto o dieci anni ci provava sempre, lo stesso, per quel piacere di sgusciare tra i protagonisti del calcio giocato. Qualche anno fa era un ragazzino di colore che si distingueva per caratteristiche e velocità, non per l'aneddoto cromatico. Ora è tra i più conoscuti e apprezzati per cuore e passione, oltre che un giocatore dell'As Roccella. Ora, appunto, dopo un'altalena burocratica che lo ha visto al centro di un tira e molla tra Mammola, Marina di Gioiosa e Roccella. La vicenda è durata più di un'estate, più di un mercato, tra orgoglio e prassi, finendo per regalare a Momo il suo piccolo grande sogno chiamato finalmente eccellenza. A Roccella il talento di origine marocchina ha saputo guadagnarsi un posto in squadra e uno nel cuore dei suoi compagni, dimostrando che quella maglia la merita al di là dell'anno da fuoriquota. Ha esordito a Brancaleone ed è andato in gol, serve palloni e gioca d'altruismo; un po' più impacciato quando non occupa il suo spazio prediletto ma lui commenta ottimista: "Pur di giocare imparo a stare in qualsiasi parte del campo!". Domenica scorsa era sfuggito centralmente al controllo di Alvaro e compagni, fermato sulla linea d'area con una trattenuta per la maglia che lo ha privato di percorrere un corridoio provilegiato a 16,50 mt dal portiere Pelle. Comunque è già acqua passata, perchè già martedì il suo Roccella Juniores ha battuto 7-2 il Reggiosud approdando in semifinale, al triangolare con Soverato e Bocale. Momo si presenta estroverso fuori dal campo, fantasioso dentro, con un guizzo palla al piede che conquista. Si esalta a giocare con i nomi importanti che ha come compagni e sogna calcio ad orizzonte aperto. Ha iniziato a giocare a quattro anni, a Marina di Gioiosa. A dodici anni è entato a far parte delle fila del Cspr di Caulonia per poi tornare in giallorosso. L'esperienza degli allievi regionali l'ha vissuta giocando con il Roccella dove, nelle undici partite del girone di ritorno, ha messo a segno quattordici reti. L'anno dopo, stagione 2010-'11, ne ha realizzate dodici in prima categoria con la maglia del Mammola. Si considera una seconda punta, si ispira a Boateng per la grinta e riconosce che per giocare serve "la testa", ovvero quella sorta di cognizione che ha acquisito giocando, facendosi valere agonisticamente e "prendendole" da quella grande persona che si chiamava Benito Vitetta. A lui e a chi gli vuole bene dedica il suo momento, che non è di gloria ma solo di felicità, perchè quando non sei nessuno ma vali tanto...in fondo sei anche meglio di Boateng!

26^ Giornata: osare per vincere è questo il motto di Ciccio Esposito con i suoi Migliori 11


Per vincere bisogna osare! Parola di Ciccio Esposito. Rischiare, quando possibile, è un’arma da vincenti, per questo il modulo della settimana è il 4 2 4. Per riuscire al meglio nel suo intento Esposito sceglie due terzini d’occasione, uno in realtà d’eccezione. A destra piazza il gioiosano Scali, capace di ripartire ma soprattutto di difendere, importante quest’oggi visto il modulo e il centrocampo a perno doppio. Dall’altra parte c’è Domenico Calabrò, attualmente in forza all’Africo. Solitamente difensore centrale, Esposito lo relega a sinistra perché ha bisogno di ulteriore copertura, a garanzia del movimento perpetuo dei quattro d’attacco. Nelle prime battute di formazione ne guadagna il numero uno, Andrea Scordino, scelto dalle file del Bianco per capitanare questa compagine virtuale. Dirimpetto a lui ci sono i difensori centrali Romeo e Menniti. Giustifichiamo subito stranezze e novità. Romeo del Castrovillari entra in formazione perché locrese, uomo d’esperienza e colonna portante del reparto difensivo della sua compagine. Roberto Menniti è l’ex capitano del Guardavalle, di quella squadra tutto cuore e tutto paese che qualche anno fa ha fatto sognare in giallorosso. Esposito ha deciso di rivalutare un personaggio a settimana, uno che abbia appeso le scarpette al chiodo ma meriti di tanto in tanto la menzione. Robertino Menniti ci ha sempre messo grinta ma in campo non ha mai sfigurato. Per la formazione di oggi funge da esempio: ben vengano difensori futuri con il suo spirito. Il centrocampo del 4 2 4 dell’ex uomo simbolo del Gallipoli è formato da Ienco e Laaribi: giovani, vivaci, inarrendevoli e capaci. Mattia e Momo vivono il calcio come un impegno costante, quasi totalizzante, mettendo in conto parecchie rinunce per stare al passo dei Pascu o dei Di Maggio. Affidargli un centrocampo significa premiarli, come d’altronde fa Tonino Figliomeni, per il quale questi due giovani sono una sicurezza di stacanovismo. Gli ultimi quattro si schierano così: Carrà, Borrello, Fragomeni e Vita. Vincenzo Carrà non solo ha disputato un’ottima gara ma con il suo splendido gol ha anche trascinato il Roccella alla vittoria. Ha fatto l’ex fino in fondo, fino a rete. Vita, il talento del Brancaleone, torna a farsi apprezzare in griglia e naturalmente lo ha prima fatto in campo. Per lui nessun pallone è perso. L’attacco Borrello – Fragomeni è tanto strano quanto affascinante, dallo spirito combattivo per un arco di gara che si fa imprevedibile davvero. L’attaccante del Gioiosa, Fragomeni, sembra non avere riferimenti e per questo partire all’impazzata come un turbine che cerca la via del gol. Pasquale Borrello è versatile, si adatta e si sposta, è più frequente vederlo in fascia ma quel che piace è ritrovarlo a rete, perché arriva quando serve e non t’aspetti. Sono due figure in cui non spicca la tecnica, della quale ci si accorge solo dopo che hanno già “fatto male” all’avversario di turno. 

lunedì 19 marzo 2012

Punto sulla 26^ Giornata di Eccellenza: due vittorie ma con spirito diverso per Brancaleone e Montalto



Mr Paschetta (Montalto)
Mr Brando (Brancaleone)
Poche volte va in gol, ma la maggior parte delle volte è decisivo e fatale per gli avversari. Intanto il “Gulliver” della capolista Montalto, ovvero il difensore Davide Cassaro, con un guizzo in una delle pochissime occasioni concesse dai padroni di casa, riesce ad espugnare il comunale di Gioia Tauro. Causa il passo falso del Sersale in terra locridea poi, la capolista aumenta il vantaggio portandosi a +8  a quattro giornate dalla fine del campionato. Infatti potrebbe essere proprio  questa vittoria decisiva per la squadra di Mr Paschetta affinchè la tanto sognata, agognata e inseguita da due stagioni a questa parte, serie D possa trasformarsi in una felice realtà. La squadra del bomber Staglianò e company, in quel di Brancaleone, confeziona la seconda sconfitta consecutiva di seguito lontano dalle mure di casa. E' la squadra che fino ad un mese fa riusciva persino a portare l’intero bottino dal difficile Lorenzon di Rende e che, ora, fuori casa ha perso smalto di gioco e grinta. Di tutto questo ne beneficia il Brancaleone, che con doppietta di Borrello e singoli centri di Galletta e Vita cala il poker alla formazione catanzarese. La formazione brandina ora più che mai pensa e sogna di poter uscire dalla zona calda della classifica. Domenica la squadra di Brando sarà impegnata nel derby, sul campo di una Bovalinese che nonostante il gioco espresso in campo non riesce a tornare dal N. Muscolo di Roccella con nessun punto guadagnato. Ad un giro di lancette dalla fine della prima frazione di gioco era un bellissimo colpo di testa in tuffo di  Bottiglieri a portare in vantaggio la formazione amaranto. Nella ripresa, in campo c’è un altro Roccella che nonostante le numerevoli occasioni da gol sprecate da Pascu e Saffioti, riesce negli ultimi dieci minuti di gioco con il neo entrato Di Maggio a pareggiare i conti e chiuderli definitivamente con Carrà nei minuti finali. Per la formazione di Figliomeni si tratta di una vittoria importantissima in chiave Play-off, visto il passo falso del Guardavalle sul campo di Isola C.R.. Ai giallorossi  non bastano i gol di Dorato e Criniti per avere la meglio sulla formazione interna trascinata dalla doppietta di Rizzo e dal gol di Curia e Ribecco. Intanto domenica c’è lo sconto diretto e il Roccella ci crede alla conquista di questo posto nella griglia dei Play-off. Smaltita o quasi la delusione della coppa, il Soverato si difende con le unghie e con gli ottimi interventi del proprio pipelet Lombardo, non a caso è la squadra che ha incassato meno gol in questo campionato: 18 reti subite.  Il gol iniziale è di Ciaccio e si mantiene a quattro lunghezze dall’ unico traguardo possibile in questa stagione, ovvero un posto Play-off, anche se la lotta dei giovani cavallucci marini vede contrapposte a se due agguerrite squadre: Guardavalle e Roccella. Entrambe erano partite con ambizioni diverse e ora si trovano a lottarsi l’ ultimo posto disponibile per la disputa degli spareggi promozione. Finiscono in parità e senza reti gli altri incontri di bassa classifica di San Marco e Siderno, rispettivamente contro Palmese e Castrovillari, per una lotta alla salvezza che sicuramente in queste ultime quattro partite ci riserverà tantissime emozioni,  vedendo coinvolte ben sei formazioni che lotteranno più agguerrite che mai per uscire dalla zona calda il prima possibile.

venerdì 16 marzo 2012

Personaggio della settimana: Andrea Coluccio

Oggi i riflettori si accendono su Andrea Coluccio, prima capitano e ora colonna d’Ercole della difesa del Soverato. Non a caso la nostra attenzione si sposta su di lui, a poche ore dalla delusione di Coppa e nel rush finale di un campionato stranamente non esaltante. Non a caso dicevamo, proprio per raccontare la serietà professionale di un giocatore la cui prestazione in campo è sempre di qualità, quali che siano i riscontri numerici. Andrea, classe ’85, è entrato in punta di piedi nel nostro campionato d’eccellenza, pur vantando belle esperienze in fatto di campi e categorie, le stesse che lo hanno portato in giro per l’Italia almeno dal 2003 al 2008. Originario di Monasterace, il suo esordio in prima squadra risale al campionato 2001/’02 e avviene con la maglia del Locri. Da lì in poi è stata una escalation di sorprese e proposte, passando dalla realtà calcistica locale alla rosa della Primavera dell’Ascoli, nell’annata 2002/’03. Il periodo di formazione e apprezzamento marchigiano dura ben due anni, finché nel 2004 viene richiesto dal Cosenza. Alla fine della stagione la dirigenza dei lupi si fa corteggiare dalla Rossanese e la formazione dell’alto Jonio si assicura il forte difensore di Monasterace rischiando però di bruciarne la nomea, visto che la squadra attraversa un pessimo periodo in quanto a disordini societari. Come premesso però Coluccio non si risparmia e in campo il suo lavoro viene notato e apprezzato, tanto che la stagione successiva rientra nell’undici dell’Hinterreggio. E’ stata proprio la necessità di confrontarsi con gente calcisticamente più astuta di lui che ha finito per formargli il carattere da leader in campo e renderlo pungente anche a rete. La stagione 2006/’07 vola e intanto il calcio dilettanti calabrese assume un aspetto più professionistico, con società come il Soverato che compongono un organigramma di tutto rispetto. I cavallucci marini nello specifico blindano l’ex portiere dalle mani d’oro Ciccio Galati e lui pesca con cognizione di causa giocatori che possano fare al caso suo. Per Andrea Coluccio inizia l’era della continuità, alla corte di un tecnico che lo stima e stimola a fare sempre meglio, per mettere al servizio di campi meno lussuosi i frutti di tanta pratica macinata negli anni. Andrea non ha neanche il tempo di ripensare al suo recente momento di gloria che subito si trova catapultato in una realtà di gruppo che diventerà il suo futuro. A disposizione mette grinta caratteriale e personalità inarrestabile, ligio alla tattica e mai lezioso da dare speranze all’avversario. Si coordina al reparto difensivo ma soprattutto è lui che detta i tempi di compagni che punta sempre a conoscere a fondo nelle caratteristiche di movimento. L’intuito e il portamento formano un binomio che agli occhi dell’avversario equivale ad un segnale stradale ad otto lati. Andrea ha contribuito a portare la squadra del Golfo di Squillace in eccellenza, ha sfiorato il sogno serie D sia attraverso il campionato che la Coppa, ha sempre trascinato i compagni come un vero capitano, non permettendo mai al basso tono di avere il sopravvento sull’aspetto morale. Forse è stata la parentesi di Guardavalle di quest’anno a fargli perdere la fascia ma poco importa davanti ad una prestazione come quella di mercoledì scorso. La squadra veniva da un doppio passivo della gara d’andata ed è riuscita sbloccare il risultato a proprio vantaggio dopo solo sei minuti. Nel raddoppio Coluccio ha avuto la palla sui piedi, spazzatagli dall’esperto Ingrosso ma imbeccata di testa da un’altra pedina casalinga. Coluccio ha avuto l’opportunità di appoggiare a rete la palombella ma durante la fase calante della palla è probabile che si sia accorto di essere in fuorigioco e se n’è disinteressato.

martedì 13 marzo 2012

25^ Giornata: Gli 11 prescelti da Mr Ciccio Esposito

E’ vincente il 4 2 3 1 e Ciccio Esposito lo ripropone anche questa settimana. I protagonisti selezionati hanno rischiarato il cielo calcistico delle loro formazioni e il tecnico locrese li ha premiati anche andando al di là dei risultati. Esempio lampante è Carrà, uomo respiro del Roccella, capace di distinguersi oltre ogni epilogo. Esposito lo apprezza e lo schiera. Lo scacchiere ha tra i pali il giovane portiere del Brancaleone, capace di ipnotizzare Rametta dagli undici metri e “rovinare” a vista il suo cucchiaio. Ferraro ha avuto un’eredità pesante e un grande coraggio a prendersi la responsabilità di essere il numero uno dei brandini. I terzini sono giovani e diversi, soprattutto nello stile. A sinistra c’è Lizzi del Guardavalle e a destra Davide Aquino del Marina di Gioiosa. Sono reduci da due ottime prestazioni ma fisicamente e tecnicamente si differenziano. Esposito sottolinea la personalità del primo, maturo in una gara tra grandi squadre, e la capacità di adattamento dell’altro, tra i migliori in campo a Montepaone dove ha svolto più delle sue mansioni. I centrali sono esperti e si chiamano Scorrano e Nicolò. Scorrano ha dettato i tempi di un Davoli travolgente come il vento della Locride, Nicolò ha trascinato il Caulonia della fase finale, quella che vede la squadra di Miriello affondare il Marina di Nicotera dopo aver bloccato sul pari una delle contendenti al trono. A centrocampo Esposito schiera la promessa e la certezza: Cuscunà e Foti. Il centrocampista della Bovalinese è giovane, dinamico, intelligente e dalla prospettiva di gioco abbastanza ampia da garantirsi una buona crescita calcistica. Si inserisce con dimestichezza nel gioco palla a terra della Bovalinese e ne esalta la quota giovane. Accanto a lui il trainer schiera Foti che, nella gara contro il Siderno, ha macinato una mole incredibile di gioco. La cosa per lui è all’ordine della domenica. L’undici si completa con il già citato Carrà a destra, esterno alto di un centrocampo avanzato che centralmente schiera il re leone di Brancaleone e sulla sponda opposta piazza Mesiti del Marina di Gioiosa. Quest’ultimo ha garantito la gloria dei tre punti in una difficile gara esterna mentre Giovanni Galletta ha siglato una tripletta con la quale ha ribaltato il vantaggio del Siderno. All’autore di un gol da cineteca non si poteva che accostare un uomo doppietta. Ecco perché davanti a Galletta c’è Gigi Iervasi. L’attaccante della Bovalinese risorge nei momenti difficili, fa i conti con la forma fisica, che non sempre risponde alle esigenze, ma non molla mai la spugna. Galletta avrebbe potuto fare come Gigi, permettersi categorie superiori e vivere anni d’oro, ma non ha mai voluto lasciare Brancaleone. In eccellenza fanno spettacolo e a noi sembra quasi di vederli giocare insieme, o almeno Ciccio Esposito ci prova.

giovedì 8 marzo 2012

Il giocatore della settimana: Pasquale Gerace


Questa settimana premiamo fedeltà e pervicacia personificate in un giocatore pescato dietro le quinte del calcio locale. Le prime qualità elencate formano il binomio che si addice a Pasquale Gerace, attuale difensore della Bianchese, altra formazione della cittadina della Locride che milita con grande orgoglio nel campionato di seconda categoria. Per qualche tempo la Bianchese di Gerace è stata imbattuta, infatti c’è voluto il girone di ritorno inoltrato per annotare la prima e unica caduta della formazione che vanta indiscutibilmente il miglior attacco oltre alla seconda miglior difesa. E qui spiccano le altre doti del personaggio della settimana, oggi trentaquattrenne, Pasquale Gerace. Le sue qualità tecniche si abbinano alla passione, per il gioco e per la maglia. Gioca in maniera naturale da terzino sinistro, diviene con facilità quarto di centrocampo, partecipa in maniera attiva alla creazione del gioco partita e la sua posizione non risulta mai occupata passivamente. Il carattere abbastanza estroverso influisce positivamente nel suo rapporto con il gruppo e con lo scacchiere schierato ma, soprattutto, lo avvantaggia nella critica dell’andamento. Lui e i suoi compagni costituiscono il passato della formazione che oggi milita in prima categoria e di cui andremo a menzionare qualche gara. Entrando in maniera peculiare nel personaggio, Gerace dicevamo essere premiato quest’oggi per la caparbia fisica e mentale dimostrata nell’arco della sua carriera in ordine al rapporto con gli infortuni. Soprattutto uno lo ha messo davvero alla prova e lui ha superato ogni difficoltà tornando a giocare. Parliamo dell’incidente che lo ha costretto a qualche giorno di coma. La sua cosiddetta “bestia nera” si chiama San Fili, squadra affrontata più volte ma con la quale il destino gli ha sempre riservato qualche scherzetto. Il primo, il peggiore, è quello verificatosi durante uno scontro di gioco che per Pasquale ha significato la perdita dei sensi e il successivo stato comatoso. Saltando in coppia, il mento del suo avversario si è incontrato con la sua testa. Quell’anno Pasquale ha dovuto sottoporsi alla ricostruzione di una porzione di cute mentre, sul campo, il San Fili vinceva il campionato a discapito del Bianco. L’anno dopo, lo spettro del San Fili ritorna in un nuovo match che a Pasquale Gerace costa la rottura del braccio, diagnosticata solo a fine partita. Non c’è due senza tre e quindi la sua squadra andrà anche a perdere i play off davanti al nemico San Fili. La sua esperienza però è lunga numerosi campionati, dalle giovanili alla prima squadra ma sempre con la maglia del suo paese. Con Silvio Frascà, attuale tecnico della Bovalinese, in qualità di allenatore e giocatore vince il campionato di seconda categoria. Il calcio per Gerace è tanto ma non è tutto. Tra le passioni spiccano il suo lavoro presso il supermercato di proprietà, le macchine e il suo soprannome: Zambrotta!  

martedì 6 marzo 2012

24^ Giornata: un 11 ad albero di natale per Mr Ciccio Esposito

E’ un nuovo modulo quello proposto da Ciccio Esposito, un classico albero di Natale per essere progressivamente più incisivo in campo. Con il 4-3-2-1 infatti la punta ha tanta responsabilità ma anche un carico d’assistenza non indifferente dietro di sé e, per l’occasione, l’esperienza schierata a centrocampo equilibra la disposizione degli under. Rischia tutto Ciccio Esposito, proprio come fa davvero quando è convinto dei suoi mezzi. La sua fortezza inizia dai pali, difesi da Stefano Pergolizzi. Il portiere del Roccella nell’ultimo dopo gara ha perfino chiarito il passo falso davanti alla super punizione di Candido, della settimana scorsa. Non è stata una “papera”. Davanti all’ex juventino, Bolognino e Sorgiovanni vengono accoppiati essendo
rispettivamente un terzino e un centrale. La parte sinistra invece è coperta da Romeo e Cilea. Quest’ultimo è una sorta di garanzia per la Bovalinese, perché al di là dei risultati il Peppe reggino è un motore inesauribile. Romeo continua a fare la differenza nel Gioiosa Jonica e in promozione mentre i due giovanissimi coprono i difficili ruoli di retroguardia con personalità. Bolognino, che è novello nel nostro schieramento, ha gestito in autonomia la corazzata Caporale – Pestich della capolista Santa Caterina, nel campionato di prima categoria girone C. Il centrocampo a tre è piantonato da Sanso, Leveque e Sansalone. Tra le due S c’è l’ex Guardavalle o Locri, per citarne alcune, e a lui tocca dettare i tempi di uno scacchiere capace di sorprendere. Sanso, quasi rientrato nel ritmo giallorosso, diventa esempio per Sansalone, giovane di belle speranze che ogni tanto pecca di inesperienza. Entrambi non hanno bisogno di sganciarsi più di tanto dalla zona centrale, potendo contare su ottimi autori della verticalizzazione. Prima però c’è da dire che Sansalone è stato premiato da Esposito per la capacità di adattamento, dimostrata ogni qual volta La Face lo avanza o arretra. Sulla sua scia trova il compagno Rametta: veloce, intelligente e dunque intuitivo. La sua manovra è ampia come quella di Di Masi, ancora in gol domenica, e visto che il triangolo si conclude con Dorato, è giusto sottolineare il riconoscimento alle sigle compiuto da mister Esposito. Di Masi torna al gol e dimostra di non fermarsi davanti al vantaggio pianigiano. La Rizziconese, che all’andata non aveva affrontato perché non ancora aggregato ai biancorossi, non lo ha intimorito e ha fatto di tutto per non lasciare l’intero pacchetto punti in trasferta. Rametta oramai ha viziato i sidernesi ma, questa volta, si è superato balisticamente. Le ultime due pedine rappresentano l’ascesa delle loro formazioni, l’attuazione calcistica del “volere è potere”. Dorato invece non ha bisogno di presentazioni e illude i più distratti sul fatto che gli argentini siano tutti così. Infatti non è vero!

venerdì 2 marzo 2012

Matteo Carbone: talento in Promozione


Oggi conosciamo Matteo Carbone, alias "Matte", giocatore al naturale, segni particolari la fantasia mentre tutto insieme fa: classe da vendere. Classe'89, giovane ma calcisticamente maturo già da anni, è indiscutibilmente la bandiera del Marina di Gioiosa. La sua trafila infatti si ascrive alla formazione giallorossa, nei momenti migliori e nei peggiori, dai salti di categoria che hanno visto la squadra militare in eccellenza alle retrocessioni successive. Nato il 22 agosto, Matteo ha iniziato a giocare all'età di cinque anni. All'interno della scuola calcio era il più piccolo anche per statura, simpatico da vedere, sbalorditivo da ammirare nelle sue performance calcistiche. La sua capacità di svicolare con la palla "attaccata" al piede faceva girare la testa anche ai più grandi. La sua era un'arte innata. La stoffa è stata subito individuata e segnalata, tanto che le convocazioni degli anni successivi non gli hanno fatto perdere mai una competizione in rappresentativa, dai giovanissimi agli allievi fino all'under 18. A undici anni invece lo nota un osservatore della Juventus, deciso a portarlo con se a Torino. Come si sa in queste cose si guarda molto all'età e i genitori rifiutano il club bianconero per non farlo allontanare troppo. Colleziona altre soddisfazioni a livello regionale, coppe e trofei di ogni tipo, ma quel che gli è sfuggito sotto il naso è stato il primato under 18 sfumato nella finale contro il Sambiase nel giugno del 2008. Quella partita, come la maggior parte delle gare della sua carriera, era stata firmata da un suo capolavoro balistico: rovesciata d'intuito e guizzo di palla a gonfiare la rete. I gol che mette a segno domenica dopo domenica non sono mai opportunisti, con palla da insaccare sulla linea di porta. La maggior parte dei suoi centri nascono da azioni personali, bordate dalla distanza e lunghe cavalcate in contropiede. Insomma, è uno a cui non piacciono le cose facili. Tornando alla sfortunata finale regionale, la competizione non risultò inutile. E' stato in quella occasione che la Rosarnese, allora militante nel campionato CND, lo ha notato e corteggiato fino ad ottenere il sì estivo. Era l'occasione da non perdere, rinunciata dopo la fase di preparazione per non pregiudicare il discorso scolastico visto che la squadra della Piana richiedeva almeno tre allenamenti mattutini. Il suo Marina, allo stesso tempo, era difficile da lasciare e, smaltita un po' di delusione, in campo è tornato quello di sempre. I colori giallorossi hanno giocato anche in prima categoria ma Carbone ha fatto l'esordio in promozione, a quindici anni, e alla fine dell'annata è stato riconosciuto quale miglior giovane del campionato. Venendo ai giorni nostri, Matteo alla fine non ha mai cambiato compagine, ha rifiutato offerte lusinghiere durante i mercati estivi e continuando a portare in alto i colori giallorossi. Iscrittosi all'università ha fatto la medesima cosa, ovvero ha continuato a giocare nel Marina di Gioiosa sacrificando anche parecchi viaggi per non saltare allenamenti importanti. Dal punto di vista agonistico non si risparmia, veloce oltre che tecnico, si presta ad un gioco veloce e a diversi ruoli. Non è un attaccante puro, gioca bene da regista e trascina l'intero centrocampo pur giocando sempre a ridosso degli attaccanti. Ha concluso il campionato scorso al quinto posto nella classifica marcatori, con dieci reti, alla stregua di Diego Giovinazzo e Marino. Attualmente e dopo ventitre gare ne ha realizzati nove di gol, tenendo testa ad un certo Cosimo Saviano.