mercoledì 21 marzo 2012

Personaggi: Momo come Boateng

Vi raccontiamo una storia che inizia nel buio di una strada che porta al campo sportivo di Marina di Gioiosa. Quella strada Mohammed Laaribi la percorreva quasi sempre piangendo, andando via dallo stadio perchè troppo piccolo da poter pretendere di giocare sempre con i grandi, tra eccellenza e promozione. Momo Laaribi, classe '93, a sei otto o dieci anni ci provava sempre, lo stesso, per quel piacere di sgusciare tra i protagonisti del calcio giocato. Qualche anno fa era un ragazzino di colore che si distingueva per caratteristiche e velocità, non per l'aneddoto cromatico. Ora è tra i più conoscuti e apprezzati per cuore e passione, oltre che un giocatore dell'As Roccella. Ora, appunto, dopo un'altalena burocratica che lo ha visto al centro di un tira e molla tra Mammola, Marina di Gioiosa e Roccella. La vicenda è durata più di un'estate, più di un mercato, tra orgoglio e prassi, finendo per regalare a Momo il suo piccolo grande sogno chiamato finalmente eccellenza. A Roccella il talento di origine marocchina ha saputo guadagnarsi un posto in squadra e uno nel cuore dei suoi compagni, dimostrando che quella maglia la merita al di là dell'anno da fuoriquota. Ha esordito a Brancaleone ed è andato in gol, serve palloni e gioca d'altruismo; un po' più impacciato quando non occupa il suo spazio prediletto ma lui commenta ottimista: "Pur di giocare imparo a stare in qualsiasi parte del campo!". Domenica scorsa era sfuggito centralmente al controllo di Alvaro e compagni, fermato sulla linea d'area con una trattenuta per la maglia che lo ha privato di percorrere un corridoio provilegiato a 16,50 mt dal portiere Pelle. Comunque è già acqua passata, perchè già martedì il suo Roccella Juniores ha battuto 7-2 il Reggiosud approdando in semifinale, al triangolare con Soverato e Bocale. Momo si presenta estroverso fuori dal campo, fantasioso dentro, con un guizzo palla al piede che conquista. Si esalta a giocare con i nomi importanti che ha come compagni e sogna calcio ad orizzonte aperto. Ha iniziato a giocare a quattro anni, a Marina di Gioiosa. A dodici anni è entato a far parte delle fila del Cspr di Caulonia per poi tornare in giallorosso. L'esperienza degli allievi regionali l'ha vissuta giocando con il Roccella dove, nelle undici partite del girone di ritorno, ha messo a segno quattordici reti. L'anno dopo, stagione 2010-'11, ne ha realizzate dodici in prima categoria con la maglia del Mammola. Si considera una seconda punta, si ispira a Boateng per la grinta e riconosce che per giocare serve "la testa", ovvero quella sorta di cognizione che ha acquisito giocando, facendosi valere agonisticamente e "prendendole" da quella grande persona che si chiamava Benito Vitetta. A lui e a chi gli vuole bene dedica il suo momento, che non è di gloria ma solo di felicità, perchè quando non sei nessuno ma vali tanto...in fondo sei anche meglio di Boateng!