venerdì 30 marzo 2012

Fragomeni: il dottore nel pallone


E’ il classico, singolo caso. E’ il giocatore “oltre” il pallone. Si nutre ma non vive di calcio…eppure: c’è bisogno di lui. Se in squadra con lui non ci fosse già il medico Santino Logozzo, sarebbe Daniele Fragomeni il “doctor” del calcio biancorosso. Laureato e sin da ragazzo bravo a scuola, Daniele ha fatto del gioco del pallone una componente tra le peculiarità della vita. Una crescita diligente e senza distrazioni ha creato in lui attesa e desiderio di quella parte ludica che, incredibile a dirsi, sarebbe stata espressione di altro suo talento. E’ l’attaccante del Gioiosa Jonica, sta affrontando con grande maturità un’esperienza tutta nuova in un campionato più difficile del solito. Se conquista o riceve palla ne sa fare buon uso perché ha una capacità di gestione che lo rende protagonista. Fiuta la porta, sente il gol, aspetta e accompagna le azioni degli altri, si muove apparentemente senza riferimento ma finisce per arrivare dove è utile, dove il gioco lo richiede e la palla rimbalza per necessità. Daniele Fragomeni ha gestito la sua carriera senza smania e grosse ambizioni ma ha degli obbiettivi, o dei sogni, come tutti. Uno è sicuramente quello di vestirsi d’amaranto, indossando la maglia del Locri. Lo abbiamo definito come un caso atipico perché, malgrado gli apprezzamenti ricevuti sin da ragazzino, ha sempre scelto di giocare con gli amici e di non fare del calcio un impegno agonistico. Una volta diplomato si è premiato partecipando ad un provino con il Siderno. Si trattava di una sorta di stage della durata di un mese ma i biancazzurri finirono per trattenerlo dopo solo quindici giorni. Un anno con l’under locale gli fruttò cinque reti e due presenze in prima squadra, tanto da ottenerne la convocazione per la stagione successiva. All’eccellenza Daniele scelse l’università, per laurearsi in economia con il massimo dei voti e accettare, nel frattempo, solo il corteggiamento dell’Antonimina. Da quel momento il calcio entrò davvero a far parte della sua vita, dando inizio ad una danza di gol della durata di sette anni e mezzo. Voleva giocare e lo ha dimostrato a suo tempo, scoccando per settantotto volte dei tiri capaci di gonfiare la rete della prima categoria del suo girone. Negli ultimi anni la sua riconferma nei piani alti della classifica marcatori gli aveva garantito una nomea che incuriosiva tutti, con il tentativo inutile di farlo finire anche sul mercato. Sia Daniele che l’Antonimina infatti non ne avevano l’interesse, volenterosi di portare avanti questo rapporto idilliaco. Davanti alle performance della stagione 2009-’10 fu più difficile nascondere l’evidenza, perché Daniele segnò ventuno gol  nell’arco di ventisei partite giocate, risultando innegabile come tanta continuità meritasse qualche altro banco di prova. Il vice capocannoniere della stagione condusse la sua squadra fino ai play off con il San Luca che, visto l’epilogo, costarono a lui e alla compagine una nuova stagione in prima categoria. Oggi la sua squadra è il Gioiosa ma la sostanza di calciatore non è cambiata. Ha centrato otto volte la porta, ha segnato in coppa e sta contribuendo alla risalita di cui i ragazzi di Silvano avevano assoluto bisogno. Condivide lo spogliatoio con giocatori d’esperienza e giovani di talento ma ad oggi può tranquillamente dire: io segno di più!